La storia.
La “Fondazione Dopo di Noi” fu costituita nel 2004. Le istituzioni – la ex Azienda Unità Sanitaria Locale n. 11 e il Comune di Empoli – aprirono un dibattito e un confronto a vari livelli: tra le famiglie, le stesse istituzioni e il terzo settore.
S’incontrarono le associazioni in rappresentanza degli utenti e anche singole famiglie per comprenderne le esigenze e le richieste. Si diede quindi vita a una Fondazione di partecipazione che, con il contributo sia di soggetti pubblici e privati, rappresentava uno strumento idoneo a favorire la realizzazione di servizi e strutture che potessero rispondere alle esigenze del “durante noi” e del “dopo di noi”. Con la Fondazione si voleva dare una risposta alla grande preoccupazione di molti genitori rispetto al futuro dei propri figli, nell’eventualità che per vari motivi restassero privi del sostegno familiare. Siamo convinti, infatti, che per progettare il futuro occorra attivarsi nel presente, e costruire “un progetto di vita” che sia un’azione concreta e che tenga conto delle potenzialità, delle esigenze e delle aspirazioni della persona con disabilità e della sua famiglia.
Per questo impegno della Fondazione è di realizzare azioni dirette, da una parte, alla tutela della persona nella sua globalità, e dall’altra, a promuovere progetti residenziali alternativi all’ambiente familiare, da sviluppare in stretta collaborazione con le istituzioni, la persona e le famiglie.
Un progetto di autonomia.
La Fondazione vuole realizzare e diffondere sul territorio dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno tanti appartamenti, dove le persone con disabilità possano vivere, sia pure con l’aiuto di operatori, sperimentando un percorso verso una vita autonoma.
Gli appartamenti possono rappresentare l’occasione per emanciparsi dalla famiglia e acquisire una propria autonomia, anche solo per un periodo, oppure ospitare persone che non hanno più famiglia.
Intendiamo realizzare tante abitazioni in cui l’organizzazione del lavoro delle figure professionali coinvolte si adatti totalmente alle esigenze quotidiane degli abitanti della casa.
Non ci sarà dunque un modello organizzativo standard per tutte le “case”, ma ognuna avrà il proprio, in base alla vita e alle esigenze dei “ragazzi” ospitati, proprio come avviene in ogni famiglia.
“Casa Arrighi” e “Casa Pontorme” fanno parte del progetto “Vorrei mettere su casa” 2018-2021 (Legge per il Dopo di noi), al quale la Fondazione partecipa come partner con altre associazioni dove il capofila è la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, che suddivide tra i vari partners il finanziamento ricevuto dalla Regione Toscana per realizzare le diverse azioni previste nel progetto stesso.
Casa Arrighi
Casa Arrighi ospita cinque persone che convivono stabilmente con il sostegno di assistenti familiari e di un animatore. La casa presenta le caratteristiche di una civile abitazione, vicino al centro cittadino.
Casa Pontorme
L’appartamento è situato al primo piano di un palazzo del 1700, è stato completamente ristrutturato ed è servito da un servoscale che lo rende accessibile. Ospita attualmente quattro persone con disabilità.
Casa Petrazzi
La nostra proposta infatti prevede un coinvolgimento attivo del partecipante, del Servizio Sociale e delle famiglie, perché i percorsi e le attività siano pensati insieme e modificati in caso di necessità.
Diventa un volontario
Se hai un po’ di tempo e hai voglia di fare qualcosa per gli altri e impegnarti nel sociale, puoi diventare volontario della Fondazione dopo di noi e diventare “amico” dei ragazzi e delle ragazze che sono residenti nelle nostre case e che hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni. I volontari potranno accompagnarci nelle attività socializzanti e amicali: uscite in città, aperitivi al bar, ristorante o pizzeria, musei o mostre, scampagnate, discoteche, cinema.